Vale un mese: la Giornata Internazionale dell’educazione per Gennaio 2023
“Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo”
Equal inaugura il nuovo anno, terzo di attività del progetto, dedicando ogni mese uno speciale approfondimento a una delle Giornate Internazionali che vi vengono celebrate.
Per la vocazione universale e universitaria del portale, la scelta della Redazione è di dedicare Gennaio 2023 all’educazione.
Consacrato come diritto umano dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948, il diritto allo studio, o all’educazione secondo la declinazione internazionale, rappresenta uno dei pilastri su cui gli stati democratici fondano il loro assetto. Cionondiméno, è la Convenzione sui diritti dell’infanzia, approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 novembre del 1989 a New York ed entrata in vigore il 2 settembre 1990, che rappresenta lo strumento normativo internazionale più importante e completo in materia di promozione e tutela dei diritti dell’infanzia, tra cui quello in commento.
In particolar modo, attesa la funzione primaria cui ambisce l’educazione scolastica, ovvero svolgere il delicato compito di rendere, coscienti, indipendenti e liberi coloro che domani saranno “gli adulti”.
Il legislatore internazionale ha pertanto imposto agli Stati l’adozione di misure volte a garantire libero e gratuito accesso all’istruzione senza che alcun motivo di discriminazione possa porsi quale ostacolo a tale fine ultimo che, vale la pena rammentare, è un diritto fondamentale di ogni persona. Al pari delle fonti sopra richiamate, la Costituzione italiana consacra, nella declinazione appena detta, il diritto allo studio, nella lettera dell’articolo 34.
Un tale quadro normativo, sebbene solido e garantista, non risulta tuttavia sufficiente ad assicurare libero accesso all’istruzione per la totalità della popolazione mondiale in età scolastica.
Il nuovo Report dell’OCSE Education at a Glance 2022 – Uno sguardo sull’istruzione – la principale fonte internazionale che ogni anno fornisce una comparazione delle statistiche nazionali in tema di livelli di istruzione – consegna un quadro drammatico. Il rapporto, che analizza i sistemi educativi dei 38 paesi membri dell’OCSE, più Argentina, Brasile, Cina, India, Indonesia, Arabia Saudita e Sud Africa, evidenzia che circa 258 milioni di bambini e adolescenti nel mondo non hanno accesso all’istruzione ovvero non sono nelle condizioni di terminare gli studi; 617 milioni tra bambini e adolescenti non sanno leggere e non sono in grado di elaborare operazioni matematiche di base; meno del 40% delle ragazze nell’Africa sub-sahariana completa la scuola secondaria inferiore e circa 4 milioni di bambini e giovani rifugiati non frequentano alcun percorso scolastico.
“Ogni individuo ha diritto all’istruzione. L’istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali.
L’istruzione elementare deve essere obbligatoria. L’istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti
e l’istruzione superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base del merito.
L’istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.
Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l’amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire l’opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace […]”