BLOG

Svizzera: l’omofobia è un reato e sarà punita come il razzismo

Attualità - Gianluca Picco - 12 Marzo 2020

La Svizzera si schiera contro l’omofobia approvando, nel referendum del 9 febbraio 2020, la nuova legge contro le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale. Si mira così a proteggere le persone LGBTI+ estendendo anche all’orientamento sessuale le disposizioni del Codice penale e di quello penale militare, che già puniscono la discriminazione e l’incitamento all’odio a causa della razza, dell’etnia o della religione con una pena detentiva fino a tre anni o con una pena pecuniaria.

La nuova legge riguarderà ogni atteggiamento discriminatorio attuato a parole, per iscritto, per immagini o gesti, anche se l’applicazione concreta della norma rimane comunque non di semplice interpretazione considerato che essa esclude i “contesti amichevoli o familiari”.

L’iniziativa legislativa contro l’omofobia era stata depositata ancora nel 2013 e ha dovuto affrontare un percorso di ben sette anni prima di essere approvata dal Parlamento elvetico nel 2018, trovando fin da subito, come accesi oppositori, i conservatori e i populisti che parlavano di vera e propria “censura” e di attentato “alla libertà di espressione e di coscienza”.

Il referendum era stato proposto da un comitato di cui erano componenti i rappresentanti dell’Unione democratica federale (Udf), piccolo partito conservatore che sostiene e difende i valori cristiani, contrario ai matrimoni gay e alle adozioni da parte di coppie omosessuali, e la sezione Giovani dell’Unione democratica di Centro (Udc, destra nazionalista).
L’esito positivo della consultazione popolare, con il 63% dei voti a favore, segna un sicuro e deciso passo in avanti, con la speranza che possa trovare echi anche in altri ordinamenti.

 

Approfondimenti

Testo della legge

 

Potrebbe interessarti anche