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Pubblicato il IV Rapporto annuale sul lavoro domestico

Attualità - Gianluca Picco - 11 Febbraio 2023

Lo scorso 20 gennaio è stato presentato al Senato il IV Rapporto annuale sul lavoro domestico a cura dell’Associazione DOMINA, volto a fotografare la realtà e le tendenze del lavoro domestico in Italia. Oltre all’attività di analisi dei dati, il Rapporto offre anche importanti riflessioni per la riforma del settore e per garantire un maggiore sostegno alle famiglie italiane nel c.d. welfare fai da te.

Grazie anche alla banca dati fornita dall’INPS all’Associazione DOMINA, nel Rapporto sono stati analizzati in modo puntuale i dati sui datori di lavoro domestici, che nel 2021 superano quota 1 milione (108 ogni 100 lavoratori). Secondo le stime, nell’ultimo anno le famiglie italiane hanno speso ben oltre 15 miliardi di euro per il lavoro domestico: 8,1 miliardi per la componente regolare e 7 miliardi per quella irregolare. Numeri che peraltro sono destinati a crescere, visto l’inverno demografico ormai inarrestabile. che determina un aumento costante della componente (molto) anziana della popolazione.

Grazie all’impegno delle famiglie, il settore domestico ha contribuito nel 2021 alla creazione di 17,6 miliardi di valore aggiunto, pari all’1,1% del PIL nazionale. Ciò ha determinato un risparmio di 10,1 miliardi per le casse dello Stato (0,6% del PIL), ovvero l’importo di cui lo Stato dovrebbe farsi carico se gli anziani, così accuditi in casa, venissero ricoverati in struttura.

Alla fine del 2021, il lavoro domestico ha sommato oltre  960 mila persone regolarmente occupate, in aumento rispetto all’anno precedente (e addirittura +12% rispetto al 2019). Si tratta di un settore caratterizzato da una forte presenza straniera (70% del totale), soprattutto dell’Est Europa, e da una netta prevalenza femminile (85%), anche se negli ultimi anni si è registrato un aumento sia degli uomini sia della componente italiana. Nell’ultimo anno sono aumentati soprattutto gli uomini immigrati (+22,1%), generalmente i primi beneficiari della “sanatoria”.

Il settore domestico, nonostante l’emersione avviata nel 2020, è ancora nettamente al comando della triste classifica dei settori per tasso di irregolarità (52,3%), contro una media nazionale del 12,0%.

Infatti, i lavoratori domestici totali sono circa 2 milioni, di cui, quindi, meno della metà impiegati in regola. Considerando anche i datori di lavoro, il settore coinvolge oltre 4 milioni di soggetti.

Le ragioni della diffusione del lavoro informale in ambito domestico sono molteplici di varia natura (sociali, economici e psicologici). La sfida per il settore è di ridurre quegli elementi che rendono più conveniente per le famiglie il lavoro informale rispetto a quello regolare. Per comprendere questi meccanismi, nel Rapporto sono presentati i risultati dell’indagine condotta da DOMINA con il supporto tecnico dell’Ufficio ILO per l’Italia e San Marino e con la collaborazione delle parti sociali firmatarie del CCNL del settore.

Infine, ampio spazio viene dato alle schede regionali, le quali offrono una panoramica sui dati e sugli strumenti di sostegno alle famiglie. Se a livello nazionale possiamo calcolare un impatto sul PIL pari all’1,1% del totale, in alcune realtà territoriali il contributo incide in misura ancora maggiore: Umbria (1,51%), Sardegna (1,48%) e Lazio (1,4%).

Il Rapporto annuale 2022, la Sintesi del Rapporto annuale 2022 e le Infografiche sono liberamente consultabili a questo link.

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