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L’attuazione della Strategia LGBTI 2025-2025 secondo il Report della Commissione Europea

Diritti - Nicola Deleonardis - 14 Novembre 2023

 

Il Rapporto sullo stato di avanzamento dell’attuazione della strategia per l’uguaglianza LGBTIQ 2020-2025 presenta le azioni intraprese dall’Unione Europea dall’atto della sua adozione sino a febbraio 2023. La redazione del Rapporto ha necessitato della consultazionei con gli Stati membri che partecipano al sottogruppo per l’uguaglianza LGBTIQ nell’ambito del Gruppo di alto livello sulla non discriminazione, l’uguaglianza e la diversità e gli scambi con le organizzazioni della società civile.

Il rapporto ha permesso di individuare i progetti e le buone pratiche che aiutano a realizzare la piena personalità delle persone LGBTIQ e sarà di supporto alla valutazione dell’impatto che la Strategia per l’uguaglianza LGBTIQ 2020-2025 ha avuto sulla vita dei soggetti interessati, nonché sulle ulteriori azioni necessarie da intraprendere.

Secondo il Rapporto, 14 Stati membri dispongono di leggi che offrono un certo grado di protezione alle persone LGBTIQ contro l’incitamento all’odio o i crimini d’odio basati sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere. Solo in 3 di questi 14 casi l’ambito di applicazione dei  provvedimenti ha riguardato anche le persone intersessuali.

Tra le buone pratiche citate nel Rapporto vi è quella della Croazia, dove l’Ufficio per i diritti umani e i diritti delle Minoranze Nazionali, in collaborazione con il Ministero della Salute, ha costituito un Gruppo di lavoro per l’eliminazione degli ostacoli e il miglioramento dei diritti delle persone transgender, con il compito di verificarne il grado di protezione e formulare raccomandazioni volte a migliorare la loro situazione.

Nel marzo 2021 il governo federale tedesco ha adottato una nozione di inclusione delle persone LGBTIQ  I con l’obiettivo di sostenere anche finanziariamente il lavoro della società civile per la promozione dei diritti umani. Nel gennaio 2022 il governo ha nominato il primo Commissario per l’accettazione della diversità sessuale e di genere, che coordina l’attuazione del primo piano d’azione nazionale “Vivere queer”, adottato nel novembre 2022.

La Svezia ha adottato una strategia LGBTIQ che definisce la struttura istituzionale e gli obiettivi (anche a lungo termine) per l’uguaglianza LGBTIQ nel Paese. La Strategia è coordinata da 12 autorità pubbliche, nominate “autorità strategiche per le persone LGBTIQ”, che hanno il compito di promuovere diritti delle persone LGBTIQ rispetto ai più disparati aspetti del vivere quotidiano. Poiché la struttura si è consolidata e sviluppata nel corso del tempo, il governo ne ha implementato l’efficacia affiancandole l’Agenzia svedese per la salute pubblica, con il compito di effettuare indagini, fornire supporto alle conoscenze, coordinare e riferire al governo.

Spicca l’assenza dell’Italia, non potendo “vantare” sul tema esperienze significative o di impatto.

Proprio sui limiti e sui ritardi dell’Attuazione della Strategia LGBTIQ 2020-2025 nell’area unionale si concentrano le più recenti interrogazioni parlamentari.

Da un lato, il Parlamento Europeo richiede alla commissione di esaminare anche le “battute d’arresto” per la comunità LGBTIQ nell’UE, nonché le azioni pregiudizievoli degli Stati membri che ostacolano l’attuazione della Strategia; dall’altro, chiede che siano fornite informazioni più precise rispetto alla ripartizione dei finanziamenti elargiti dal Fondo destinato all’implementazione della Strategia LGBTI 2020-2025, nonché il loro eventuale inutilizzo.

Indubitabilmente non possono sottacersi gli sforzi che costantemente l’Unione Europea profonde al fine di raggiungere gli obiettivi ascritti alla Strategia LGBTIQ 2020-2025, ciò non toglie come la sua attuazione dipenda nella sostanza dalla volontà politica degli Stati membri di realizzare uno stato fondato sulla pari dignità e sulla parità dei diritti di tutti i suoi cittadini.

Per approfondire

Rapporto 2023 EU LGBTIQ

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