Contratto di convivenza con cittadino non europeo: Taranto dice si alla trascrizione
Nel maggio 2022 Equal aveva già affrontato il tema della trascrizione del contratto di convivenza tra partner comunitario e partner extra-UE.
Il caso commentato prendeva le mosse dal ricorso di un cittadino italiano che, dopo aver richiesto all’amministrazione comunale competente l’iscrizione anagrafica della partner, cittadina extra-Ue, aveva visto dichiararsi irricevibile la richiesta per carenza di iscrizione anagrafica e di valido permesso di soggiorno della convivente. L’allora questione fu risolta dal Tribunale di Mantova che, richiamando la decisione della Corte di Giustizia, C-83/11 scondo cui “lo Stato membro ospitante deve assicurarsi che la propria legislazione preveda criteri che siano conformi al significato comune del termine «agevola» […] e che non privino tale disposizione del suo effetto utile”, giungeva a ordinare all’amministrazione comunale la trascrizione dell’accordo.
Similmente, molti altri Comuni italiani avevano negato la trascrizione dell’accordo, ponendo alla base del proprio diniego il mancato possesso di regolare titolo di soggiorno del cittadino extra-Ue. I Tribunali di merito, pero’, ordinavano di procedere alla trascrizione. In tal senso, le Corti, tutte motivando in una lettura costituzionalmente orientata, concordavano sulla non necessarietà del possesso del titolo di soggiorno stante la diretta applicabilità interna della Direttiva 2004/38/CE da cui discende il diritto alla stabilità della relazione indipendentemente dal possesso di un regolare permesso di soggiorno. (Cfr. Trib. Milano, sez. IX, 31/5/2016, est. Dott. Buffone; Tribunale di Bologna con ordinanza n. 21280 del 03.02.2020; Tribunale di Modena con ordinanza n. 370 del 07.02.2020; Trib. Catania, I sez. civile, 03/01/2021 est. Dott.ssa Apostolico; Trib. Milano, I sez. civile, 25/4/2021 est. Dott.ssa Boroni; Trib. Benevento, I sez. civile, 1901/2022 est. Dott. Loffredo), da ultimo affrontata anche dai Tribunali di Torre Annunziata, 9 e 11 novembre 2022; Napoli 27 giugno 2022 e Foggia 30 novembre 2022.
Ora, se molte amministrazioni comunali hanno perseverato nella negazione del diritto, altre amministrazioni hanno intrapreso strade opposte e rispettose dei diritti fondamentali, evitando inutili contenziosi pregiudizievoli anche sul piano erariale. Così, la città di Bologna per prima, seguita dal Comune di Taranto con decreto n. 50 del 19 settembre 2023.
Entrambe le amministrazioni hanno infatti emanato provvedimenti sindacali, on cui si invitano i rispettivi uffici anagrafe a procedere alla trascrizione dei contratti di convivenza tra cittadini europei ed extra-ue indipendentemente dal possesso del titolo di soggiorno. In tal modo, a seguito della trascrizione, il cittadino non europeo potrà richiedere e ottenere un permesso di soggiorno per motivi familiari.
L’esperienza, pur limitata, si presta a fungere da buona per le pubbliche amministrazioni interessate, sempre più, dalle migrazioni internazionali.