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Codice di Diritto Antidiscriminatorio – Seconda Edizione 2022

Segnalazioni - Redazione - 22 Novembre 2022

 

Prefazione alla Seconda Edizione

 

di Marina Brollo

 

A meno di tre anni dalla prima, coraggiosa e pionieristica edizione di questo Codice, ecco che se ne rende necessario un aggiornamento. In effetti, dal dicembre 2019 è successo l’impensabile e il diritto – specie antidiscriminatorio – non poteva non tenerne conto.

In primo luogo, la pandemia ha (finalmente, a parer mio) costretto gli operatori del diritto a prendere coscienza delle vulnerabilità e fragilità sociali, che trovano in questa ragionata raccolta normativa una cornice ampia e completa.

Altresì, i plurimi interventi della Corte costituzionale (specialmente in materia giuslavoristica, nel diritto dell’immigrazione e nel diritto sociale, in senso ampio) hanno rimodellato il diritto interno, contribuendo alla progressiva realizzazione del principio di uguaglianza in senso sostanziale.

Infine, ma non ultimo, l’influsso europeo è protagonista (anche) di questa lunga e calda estate, segnata soprattutto, per quel che riguarda i nostri temi, dai decreti legislativi gemelli n. 104 [di attuazione della direttiva (UE) 2019/1152 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 giugno 2019, relativa a condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili] e n. 105 [di recepimento della direttiva (UE) 2019/1158 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, relativa all’equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza].

Si tratta di due provvedimenti di grandissima importanza, tanto per i teorici, quanto per i pratici: già il solo inserimento di questi nel Codice, in virtù dell’ampia novella su molti provvedimenti ivi già contenuti, giustificherebbe la seconda edizione. Ma l’attività dei curatori non si è limitata al semplice intervento additivo: le novità sono molte e distribuite nelle tre parti che compongono questo volume, compreso l’arricchito indice analitico.

Se il diritto antidiscriminatorio va sempre più affermandosi, come materia di studio, ricerca e attività professionale (non solo dell’avvocatura, ma di tutti i professionisti che stanno dentro e attorno alle organizzazioni pubbliche e private), lo si deve anche alla instancabile attività dei curatori e, in particolare, al loro Codice che oggi ho il piacere di accompagnare alle stampe.

L’augurio è l’attività del Laboratorio Lavoro dell’Ateneo udinese, ove questa accurata raccolta ha visto – di nuovo – la luce, prosegua nel percorso tracciato, arricchendo il dibattito sul tema e garantendo agli operatori una cassetta degli attrezzi sempre più ricca e completa e alla società civile un’opera che mostra tutta la complessità di questa nuova e intrigante materia.

 

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