clinica legale

Un manuale operativo sulle cliniche legali

Materiali - Loretta Moramarco - 3 Marzo 2020

Il testo, Clinica legale. Un manuale operativo con un linguaggio chiaro, e, in gran parte, accessibile anche ai non addetti ai lavori, affronta la nascita, lo sviluppo e le prospettive delle law clinics. Il manuale, disponibile in formato cartaceo e scaricabile gratuitamente dal sito www.clinicalegale.it, dal quale è possibile richiedere anche il software per la gestione di una clinica legale, è stato realizzato da sei studenti della Facoltà di Giurisprudenza di Palermo nell’ambito del progetto Place, Private Law and Clinical Education, vincitore del bando “Messaggeri della Conoscenza”, di cui è responsabile scientifico il prof. Guido Smorto. Nell’ambito del predetto progetto didattico gli studenti hanno svolto un tirocinio formativo in Brasile, presso l’Unifor di Fortaleza che ha, al suo interno, una clinica legale accessibile agli abitanti della vicina favela. All’esperienza è dedicata l’appendice del testo.

Il primo e il secondo capitolo del manuale esaminano la nozione di clinica legale ed i fondamenti teorici della clinical law education. In linea generale i programmi delle cliniche legali possono essere prevalentemente orientati all’insegnamento o rivolti al servizio. La lettura del testo, anche grazie ai rinvii bibliografici, consente di comprendere quali siano i differenti modelli di cliniche legali (in-house live-client, real-client program, externship, street law) e la varietà di esperienze concrete che, spesso, presentano caratteristiche miste dell’uno e dell’altro modello.

Come è noto si tratta di realtà nate nelle Università nord-americane all’inizio del Novecento, in contrapposizione al c.d. metodo casistico (case-socratic method) di Langdell, e, poi, progressivamente diffuse nei paesi di common law, compresi quelli Europei. Negli anni sessanta i clinical programs hanno avuto grande sviluppo, parallelamente alla diffusione dei servizi di legal aids. I paesi europei di civil law, come l’Italia, hanno recepito il modello con significativo ritardo e con notevoli resistenze culturali ed accademiche. Punto di svolta è rappresentato dal c.d. Processo di Bologna che dal 1999 intende far convergere i differenti sistemi d’istruzione superiore al fine di creare uno “Spazio europeo per l’istruzione superiore” (European Higher Education Area, EHEA).

Il terzo capito elenca i vantaggi dell’apprendimento in clinica legale con particolare riferimento agli effetti positivi sulla comunità di riferimento in termini di giustizia sociale, educazione e sviluppo economico. Particolarmente utile, a tal fine, è l’approccio delle c.d. community Legal Clinics in cui la comunità è parte attiva nel procedimento di scelta e gestione delle attività della clinica legale.

Il quarto capitolo è dedicato agli obiettivi pedagogici delle cliniche legali: la realizzazione di un apprendimento esperienziale (learing by doing), lo sviluppo del pensiero critico e della capacità di scrittura giuridica, la consapevolezza dei limiti dell’attuale sistema di accesso allo giustizia e, di conseguenza, auspicabilmente una maggiore consapevolezza, per i futuri operatori del diritto, della necessità di ridurre le disuguaglianze sociali.

Infine il quinto e il sesto capitolo si pongono come un vademecum per quanti vogliano progettare e istituire una clinica legale. Sono presenti utili indicazioni per definire l’organigramma, il piano finanziario, gli strumenti di comunicazione ed anche il setting della clinica al fine di garantire il più ampio accesso al servizio offerto nonché la qualità della formazione e l’adeguatezza dello spazio lavorativo. Sono, inoltre, esaminate nel dettaglio la fase didattico-preparatoria e le attività di consulenza e assistenza legale in favore dell’utenza.

 

Approfondimenti

Clinica legale. Manuale operativo.

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