Caregiver familiare: adottate le linee programmatiche 2023 della Regione Friuli Venezia Giulia
di Mariavittoria Biondo,
studentessa magistrale in Diritto per l’Innovazione di Imprese e Pubbliche Amministrazioni
e laureanda in Diritto Antidiscriminatorio
Il Fondo nazionale per il sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare (d’ora in avanti, Fondo CG) opera sin dalla legge di bilancio (2018), con cui il legislatore statale ha disposto la definizione giuridica di caregiver familiare.
Si tratta di coloro che ai sensi del comma 255, art. 1, legge 27 dicembre 2017, n. 205, assistono e si prendono cura del coniuge, partner o convivente di fatto, di un familiare o affine entro il secondo grado o, nei soli casi di cui all’art. 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, di un familiare di terzo grado che, a causa di malattia, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido in quanto bisogno di assistenza globale e continua di lunga durata, ai sensi dell’art. 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, o sia titolare di indennità di accompagnamento ai sensi della legge 11 febbraio 1980, n. 18.
A fronte di una dotazione iniziale di 20milioni di euro per ciascuno degli anni 2018, 2019 e 2020, con la legge di bilancio (2019), il Fondo CG è stato incrementato di 5milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020, 2021.
Altresì, la legge di bilancio (2021) ha previsto il Fondo per la copertura finanziaria di interventi legislativi finalizzati al riconoscimento del valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale svolta dal caregiver familiare (d’ora in avanti, Fondo CG plus), con una dotazione pari a 30milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022, 2023.
In sintesi, il budget del Fondo CG ammonta, complessivamente, a ~25milioni di euro (per ciascun anno), al quale si aggiunge il Fondo CG plus.
Con il decreto 17 ottobre 2022, “Criteri e modalità di utilizzo delle risorse del Fondo per il sostegno del ruolo di cura e assistenza del caregiver familiare per l’anno 2022”, il Ministro per le disabilità, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, ha decretato in merito al riparto e all’utilizzo dei ~25milioni di euro del Fondo CG: le risorse sono state ripartite secondo i medesimi criteri utilizzati per il riparto delle risorse del Fondo nazionale per le non autosufficienze per il triennio 2022-2024, secondo i criteri previsti dall’art. 1, comma 2, del decreto ministeriale 26 settembre 2016; le quote percentuali riportate nella tabella 1, allegato, decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 3 ottobre 2022.
In sostanza, i criteri di riparto si basano sull’ammontare della popolazione regionale residente d’età pari o superiore a 75 anni, nella misura del 60%, e alla quota percentuale attribuita alla singola regione, nella misura del 40%.
In applicazione dei suddetti criteri di riparto, alla Regione Friuli Venezia Giulia sono stati assegnati ~581,5mila euro.
Ai fini dell’erogazione delle risorse loro destinate, le Regioni adottano specifici indirizzi integrati di programmazione per l’attuazione degli interventi di sollievo e sostegno destinati al caregiver familiare, di cui all’art. 1, comma 255, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, dando priorità:
- ai caregiver di persone in condizione di disabilità gravissima, così come definita dall’art. 3 del decreto 26 settembre 2016 del Ministro del lavoro e delle politiche sociali;
- ai caregiver di coloro che non hanno avuto accesso alle strutture residenziali a causa delle disposizioni normative emergenziali, comprovata da idonea documentazione;
- a programmi di accompagnamento finalizzati alla deistituzionalizzazione e al ricongiungimento del caregiver con la persona assistita.
Nell’ambito delle rispettive linee programmatiche, le Regioni individuano nel dettaglio i progetti da attuare, basandosi sulle seguenti tipologie di azioni finanziabili:
- contributi di sollievo o assegni di cura;
- bonus sociosanitari utilizzabili per prestazioni di assistenza sociosanitaria;
- interventi di sollievo che favoriscano una sostituzione nell’assistenza o un ricovero in struttura residenziale aventi carattere di temporaneità.
In questa cornice normativa, con Deliberazione di Giunta regionale n. 335 del 24 febbraio 2023, la regione Friuli Venezia Giulia ha approvato le nuove linee di indirizzo e di programmazione del Fondo CG, contenute nell’allegato 1 della suddetta deliberazione.
Nelle proprie Linee programmatiche, la regione Friuli Venezia Giulia ha scelto di utilizzare l’intero importo del Fondo CG esclusivamente per l’erogazione di contributi di sollievo o assegni di cura. Velatamente, la Regione ha giustificato il motivo della sua scelta: l’entità delle risorse assegnatele è troppo bassa per finanziare tutte le tipologie di intervento individuate nella normativa statale.
Trattandosi di un Fondo statale, regolato da un’apposita disposizione-quadro, ovvero il decreto ministeriale di riparto, la Regione ha adottato le suddette linee programmatiche nel rispetto dei criteri direttivi e delle modalità fissati dalla normativa statale: sicché, la Regione ha destinato gli interventi di sollievo e sostegno al caregiver familiare così come definito dalla normativa statale. Pertanto, inquesto riparto, non può tenersi conto del fatto che la Regione, con la legge regionale n. 8 del 24 febbraio 2023, ha elaborato una definizione di caregiver familiare molto più ampia rispetto a quella statale.
Tuttavia, grazie all’adozione della propria legge regionale, la Regione ha cercato di coprire i vuoti di tutela generati dalla normativa statale: infatti, coprendo con le proprie risorse il finanziamento della legge regionale (1,310milioni di euro), la Regione ha potuto allargare la cerchia dei destinatari degli interventi di sollievo e sostegno, includendo tra i caregiver familiari anche coloro che assistono e si prendono cura di un parente o affine di terzo grado, anche non convivente, o di una persona con la quale vi sia una comprovata relazione affettiva o amicale stabile.In sintesi, la regione Friuli Venezia Giulia ha scelto di utilizzare le risorse del Fondo CG mediante l’erogazione di un contributo mensile di 300 euro per un massimo di 12 mesi, riconosciuto, da parte del servizio di competenza territoriale della persona assistita, al caregiver familiare come definito dalla normativa statale, dando priorità ai soggetti elencati al paragrafo 4 di questo articolo.
In aggiunta, la Regione ha considerato una quarta categoria di soggetti, tra le tre categorie di caregiver individuati dalla normativa statale, ovvero i caregiver familiari di persone che non hanno avuto accesso alle strutture semiresidenziali. Inoltre, la Regione ha scelto di dare priorità ai caregiver familiari che non siano già beneficiari dei contributi regionali a sostegno della domiciliarità.
In caso di risorse non spese a favore delle categorie prioritarie, anche i caregiver familiari, non rientranti nelle categorie prioritarie, ancorché beneficiarie dei contributi regionali, potranno accedere al contributo mensile.
L’opzione per l’erogazione del contributo mensile risulta essere l’intervento più praticato, anche per l’indubbia facilità di gestione da parte degli enti locali, che rappresentano i soggetti direttamente coinvolti nei servizi sociali. La misura si pone nel solco del solido sistema di welfare radicato sul territorio, grazie non solo alle risorse nazionali, ma anche (e soprattutto) a quelle regionali, come il Fondo per l’autonomia possibile e per l’assistenza a lungo termine (FAP), il Fondo finalizzato al sostegno a domicilio di persone in situazioni di bisogno assistenziale a elevatissima intensità (cd. Fondo gravissimi) e il Fondo a favore dei malati di sclerosi laterale amiotrofica (Fondo SLA).
La Regione FVG ha iniziato a muovere i primi passi nel riconoscimento e nella valorizzazione del ruolo del caregiver familiare: il percorso appena iniziato richiede un confronto con le realtà del Terzo settore esistenti. In questo senso, l’esempio della Associazione De Banfield può essere indicato come buona prassi esistente, da tenere in considerazione.