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Al via i contributi per la Certificazione della parità di genere

Diversity & Inclusion - Anna Zilli - 13 Novembre 2023

 

Dal PNRR arrivano i fondi per la certificazione della parità di genere: dal prossimo 6 dicembre si potrà infatti accedere alle risorse pubbliche per supportare il processo di certificazione della parità di genere delle micro, piccole e medie imprese.

Il Pnrr include la parità di genere tra le (tre) priorità trasversali in termini di inclusione sociale, formalizzando l’obiettivo di ncrementare di cinque punti il punteggio nazionale nella classifica dell’Indice sull’uguaglianza di genere elaborato dall’Istituto europeo EIGE.  La Missione 5, denominata “Coesione e Inclusione”, nella sua Componente “Politiche attive del lavoro e sostegno all’occupazione”, è specificamente dedicata anche all’introduzione e la definizione di un Sistema Nazionale di certificazione della parità di genere.

In quest’ambito che si collocano le risorse messe a disposizione dall‘Avviso pubblico comunicato attraverso il sito del Dipartimento per le pari opportunità che definisce i criteri e le modalità applicative per l’accesso alla prima tranche dei fondi, che verranno erogati a sportello (ossia,  in ordine cronologico di presentazione della domanda) sino al 28 marzo 2024, salvo chiusura anticipata per esaurimento dei fondi.

L’Avviso si rivolge a  micro, piccole o medie imprese che occupino almeno un dipendente in pianta organica e abbiano sede legale e operativa in Italia. È richiesto, sia al momento della presentazione della domanda che all’atto della erogazione dei servizi, il regolare possesso del DURC, il rispetto delle previsioni in materia collocamento dei disabili, nonché, per le aziende che occupano più di cinquanta dipendenti, l’aver ottemperato alla presentazione del rapporto biennale previsto dal Codice per le pari opportunità.

In primo luogo, può essere ottenuto un voucher per la certificazione: ci si potrà far assistere nelle procedure preliminari e acquistare strumenti e formazione, ottenendo un supporto che vale sino a 2500,00 euro.

Altresì, ogni impresa potrà ottenere sino a 12.500 euro sotto forma di servizi di certificazione della parità di genere, erogati dagli Organismi di certificazione iscritti nell’apposito elenco, parimenti tenuto dal Dipartimento per le pari opportunità e aperto sino a giugno 2026 per nuove adesioni.

Per presentare la domanda, però, sarà necessario allegare il risultato di un test di screening,  che attesta la idoneità della azienda ad intraprendere il percorso di certificazione. Si tratta di un questionario, composto da sedici domande a risposta obbligata (si/no), che attesta i requisiti minimi per accedere. Alle  microimprese, per esempio, bastano solo 7 punti su 37 complessivi per poter presentare domanda. Questo minimo filtro, che dovrebbe selezionare in prima battuta, se non i meritevoli, almeno gli idonei, ovvia in minima misura alle evidenti carenze di una non-selezione a sportello. D’altra parte, così facendo, le procedure per l’ottenimento del sostegno pubblico divengono, in effetti, più semplici e rapide, non comportando alcuna istrutturia di merito, né valutazione di progetti e percorsi.

Da un lato, va rammentato che l’ottenimento della Certifcazione apre la porta ad un ulteriori agevolazioni pubbliche, nonchè a vantaggi negli appalti pubblici, sicché la linea contributiva ora descritta è effettivamente modesta ma consente, una volta ottenuta il “bollino di qualità”, di accedere a fondi più sostanziosi. Quindi la modestia del contributo de quo si spiega con la correlata e più ricca misura.

Dall’altro, così facendo, si attirano quei soggetti che ancora del tema sanno poco ma che possono avvicinarsi a costo zero o quasi.

Si tratta di una ottima idea, che va anche a mitigare le premialtà sin qui erogate e volte (non a incentivare al miglioramento ma ) a premiare quelli già virtuosi. I monitoriaggi di spesa, previsti dal PNRR, ci mostreranno se le imprese siano interessate o meno.

 

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