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Vale un mese: l’educazione per la pace e la giustizia sociale

Giornate Internazionali - Giulia Colombo - 24 Gennaio 2024

Il 24 gennaio 2024 si celebra la sesta Giornata Internazionale dell’Educazione istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con Risoluzione del 3 dicembre 2018, che rappresenta un’occasione per riflettere su tale tematica.

Il diritto all’educazione è un diritto umano – sancito dall’art. 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948 – che garantisce il pieno sviluppo della personalità umana e promuove il rispetto dei diritti umani, delle libertà fondamentali e il mantenimento della pace. Inoltre, costituisce il 4° obiettivo di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONUQuality of education”. Invero, senza un’istruzione di qualità, inclusiva ed equa, e senza pari opportunità per tutti, gli Stati non sono in grado di raggiungere l’uguaglianza di genere e superare la povertà, che lascia indietro milioni di bambini, giovani e adulti, soprattutto, donne.

Quest’anno la Giornata Internazionale dell’Educazione è dedicata al tema Learning for Lasting Peace, che attribuisce all’istruzione un ruolo cruciale per affrontare e superare i conflitti in atto, le crescenti disuguaglianze, la povertà e il degrado ambientale, al fine di creare una società più equa e sostenibile. Gli obiettivi prefissati in tale Giornata vogliono: 1) mobilitare gli Stati membri a mantenere l’istruzione in cima all’agenda politica; 2) generare visibilità a livello locale e globale sull’importanza dell’istruzione nel rafforzare e sostenere la pace; 3) sostenere livelli più elevati di finanziamento nazionale e internazionale per l’istruzione in generale e l’educazione alla pace; 4) fornire una piattaforma per discutere le priorità e le sfide per l’educazione alla pace in contesti di crisi e conflitti globali sempre più prolungati; 5) radunare la più ampia società civile per portare l’istruzione al centro degli sforzi di costruzione della pace a livello locale, nazionale, regionale e globale; 6) aumentare la consapevolezza sugli approcci efficaci nell’educazione alla pace e mobilitare l’impegno per la loro attuazione. Solo un sistema educativo dotato di risorse adeguate può essere, quindi, uno strumento efficace nel lungo periodo per sostenere la pace e realizzare tali finalità.

Le iniziative si pongono, tuttavia, in linea con la Raccomandazione dell’UNESCO sull’educazione alla pace, ai diritti umani e allo sviluppo sostenibile, adottata dai 194 Stati membri dell’UNESO durante la 42a Conferenza Generale il 20 novembre 2023, che aggiorna il precedente testo della Raccomandazione del 1974, già visionario nel considerare l’istruzione come la chiave di volta per la pace.

Negli ultimi due anni, l’UNESCO ha rivisto tale strumento per adattarlo alle sfide attuali e future e per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile. La Raccomandazione è unica nel riunire tutte le dimensioni dell’istruzione e nel collegare diverse aree tematiche, dalle tecnologie digitali e i cambiamenti climatici alle questioni di genere e alle libertà fondamentali.

La Raccomandazione riconosce la pace non solo attraverso i negoziati internazionali, ma anche tramite l’educazione: l’istruzione in tutte le sue forme e dimensioni, dentro e fuori la scuola, può (e deve) essere un percorso per costruire una pace duratura, riaffermare i diritti umani e promuovere lo sviluppo sostenibile di fronte alle minacce e alle sfide contemporanee. L’istruzione, infatti, ha un compito fondamentale nel prevenire la guerra, tutte le forme di violazione dei diritti umani, nel contrastare il razzismo, la xenofobia e tutte le forme di intolleranza, discriminazione e violenza. Nello specifico, l’istruzione dovrebbe costruire solide basi per l’alfabetizzazione, la capacità di calcolo, lo sviluppo di conoscenze, competenze e valori.

Per realizzare queste ambizioni, il nuovo testo della Raccomandazione delinea cosa esattamente deve cambiare negli approcci all’istruzione, attraverso la definizione di 14 principi guida, che dovrebbero trasformare i sistemi educativi.

Oltre ai principi, i punti cruciali che interessano la Raccomandazione riguardano il concetto di pace, che non viene intesa solo come assenza di violenza e conflitto, ma anche come processo partecipativo e dinamico, che alimenta la capacità di valorizzare la dignità umana e la cura del pianeta.

Ancora, rileva l’importanza di educare allo sviluppo sostenibile, per consentire ai giovani, ma non solo, di implementare le proprie conoscenze e competenze per affrontare le sfide globali, come il cambiamento climatico, la perdita della biodiversità, l’uso non sostenibile delle risorse e le disuguaglianze. Questo consentirebbe, anche alle generazioni future, di prendere decisioni informate e intraprendere azioni individuali e collettive per cambiare la società.

Altro profilo di interesse riguarda l’educazione alla cittadinanza globale, già trattato in questo Portale, che può comprendere l’insegnamento e l’apprendimento dell’impatto di eventi e conflitti passati e attuali, l’esplorazione dei collegamenti economici, sociali e politici tra paesi e società e la promozione del rispetto per la diversità delle culture e delle opinioni. Essa è essenziale per la cooperazione, il dialogo e la convivenza pacifica.

Torna, inoltre, il tema dell’uguaglianza di genere, che costituisce la priorità globale per l’UNESCO e rientra nei principi guida della Raccomandazione. Infatti, a livello globale, le donne rappresentano ancora quasi i due terzi di tutti gli adulti, che non sanno leggere e le ragazze spesso non possono godere appieno del loro diritto all’istruzione.

Anche l’alfabetizzazione digitale viene valorizzata, perché secondo l’UNESO aiuta le persone a massimizzare i vantaggi e minimizzare i danni nei nuovi contesti dell’informazione digitale e della comunicazione.

Il testo della Raccomandazione si ispira al “Futures of Education, perché il mondo si trova in un momento storico unico, caratterizzato da traiettorie sempre più incerte e complesse che si spostano a una velocità senza precedenti. Queste tendenze sociologiche, ecologiche e tecnologiche stanno cambiando i sistemi educativi, che devono adattarsi. In tale contesto, l’UNESCO ha avviato il dibattito pubblico per rinnovare l’istruzione attraverso un Report – titolato Re-immaginare i nostri futuri insieme: un nuovo contratto sociale per l’educazione – che riconosce all’educazione il potere di produrre un cambiamento profondo. Per fare questo, individua un nuovo contratto sociale per l’educazione fondato sui principi dei diritti umani, della giustizia sociale, della dignità umana e della diversità culturale ed afferma l’educazione come impegno pubblico e bene comune.

Sul piano internazionale sono diverse le iniziative e le fonti che promuovono l’educazione e mostrano l’impegno globale a un’istruzione adeguata e di qualità per tutti, al fine di combattere ogni forma di discriminazione, di violenza e di ingiustizia sociale per un pianeta più sostenibile.

Per approfondire

Education at a Glance 2023

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